martedì 19 febbraio 2013

Riatletizzazione parte 1

Protocollo Ministeriale N.2

Riatletizzazione parte 1


Iniziare o iniziare di nuovo, 
molte persone hanno il primo approccio con l'allenamento contro resistenza per ragioni legate a dolori insorti a causa di cattive posture protratte nel tempo o ad infortuni, dopo il consulto con il medico e, nel caso ce ne sia bisogno, dopo la terapia riabilitativa, si passa un ciclo di ore in sala pesi per ripristinare livelli di fitness sufficienti a garantire che le azioni quotidiane non siano accompagnate da dolori.

Dalla fine della terapia riabilitativa entrano in gioco i protocolli del ministero tratti in parte dalle ricerche del dott. Stuart MCGill, biomeccanico della spina dorsale dell'università di Waterloo in Ontario (Canada) e in parte da alcune ricerche che verranno allegate a fine dispaccio.


Si è visto che soggetti con schiene doloranti, rispetto a soggetti asintomatici, stanno seduti, camminano e sollevano oggetti impiegando meccanismi che aumentano il carico sulla schiena. Molti di questi soggetti hanno delle schiene forti rispetto al gruppo asintomatico, ma sviluppano problemi più velocemente, questo è dovuto al fatto che, tali soggetti, tendono a flettere di più la schiena rispetto alle anche, tale aberrante schema motorio è dovuto ad una “amnesia del gluteo” il quale può essere sia la causa che la conseguenza del dolore alla schiena. Il principio generale che il dolore articolare causa l'inibizione degli estensori e la facilitazione cronica dei flessori nel punto più rigido sembra essere vero per quello che riguarda il dolore alla schiena.

Subire un infortunio alla bassa schiena (od una semplice algia lombo-sacrale ad eziologia ignota.. il classico mal di schiena senza cause) porta la persona ad assumere posture scorrette e ad alterare lo schema motorio dell'accosciata utilizzando maggiormente gli estensori della colonna vertebrale e gli ischiocrurali a discapito dei glutei (McGill, Grenier, Blhum: 2003). Viene da se che il primo passo nel percorso riabilitativo è quello di ristabilire il corretto schema motorio che comprende un azione primaria del gluteo.

Per creare o correggere un qualsiasi schema motorio useremo l'unica tattica possibile ovvero l'apprendimento. Gli schemi motori risiedono nell'area 4 della nostra corteccia celebrale e ogni volta che vengono messi in azione subiscono un controllo a feedback da altre aree sub-corticali rendendo il controllo motorio una cascata di interazioni tra la periferia ed il cervello estremamente complessa, va da se che l'apprendimento o l'alterazione di uno schema motorio non è un cosa veloce e facile, per questo motivo la tattica usata è rappresentata dalla ripetizione del gesto corretto per molte, molte volte. 
Nel caso di un'accosciata andremo a far eseguire alla persona un grande numero di accosciate tecnicamente molto accurate senza usare sovraccarichi, è importante che la persona si concentrata sul gesto. Un piegamento degli arti inferiori è un movimento abbastanza complesso se non lo si è mai fatto, descritto molto velocemente ricorda il cercare di mettersi seduti su di una sedia distante dal sedere, il primo movimento eseguito è quello di spingere le anche indietro ed in seguito piegare le gambe mantenendo la schiena con le tre curve in assetto neutro, nella posizione di massima accosciata le tibie devono essere quasi perpendicolari al piano d'appoggio. Questa tecnica di squat naturalmente richiede un'ottima mobilità articolare.

Salvo prescrizione da parte del fisiatra è sconsigliato l'allungamento diretto alla spina dorsale, visto che esercizi di allungamento della spina dorsale stimolano gli organi muscolo-tendinei del Golgi (GTO) dando una falsa e temporanea (20 minuti) sensazione di rilassamento, inoltre l'allungamento dei legamenti e tendini della spina dorsale può alterare l'equilibrio delle forze (stiffness) che sostengono l'assetto delle vertebre (McGill: Low back disorder, 2009, Human kinetic). Gli esercizi di mobilità articolare devono essere mirati agli ischiocrurali e Ileo-Psoas (antagonista del gluteo).

Per rafforzare lo schema motorio dell'accosciata è importante (ri)costruire uno schema corporeo cercando di "sentire" il movimento, la propriocezione (la capacità di percepire e conoscere la posizione del nostro corpo nello spazio, cit. Wikipedia) è paragonabile ad un vero e proprio senso ed è formata da recettori capsulari, Fusi neuromuscolari, GTO e recettori sensoriali presenti nella pelle. Tale senso è fondamentale per costruire o correggere schemi motori, esempio: se nella parte più profonda dell' accosciata il bacino va in retroversione la schiena si trova in un assetto potenzialmente pericoloso (la curva lombare viene eliminata), se la propriocezione è sviluppata è possibile "sentire", durante la discesa, quando la curva lombare inizia a verticalizzarsi, fermandoci prima che esso accada. Come sviluppare la propriocezione?  per prima cosa eliminare qualsiasi specchio, fin quando il corpo utilizza la vista  (il senso a cui viene fatto più affidamento) per avere punti di riferimento, lo schema corporeo risulterà "a due dimensioni". R.A Roman, preparatore della nazionale Russa di sollevamento pesi olimpico faceva eseguire squat bendando gli occhi dei suoi atleti, in questo modo essi erano costretti a concentrarsi sulle sensazioni deboli ma precise in arrivo da tutti gli organi Propiocettivi.

Una strategia per prendere coscienza della posizione della schiena durante la discesa può essere quella di appoggiare un bastone lungo la schiena ed iniziare il piegamento, se durante lo squat la zona lombare della schiena tocca il bastone significa che si è verificato una retroversione del bacino.

Nella seconda parte del dispaccio parleremo del ruolo della respirazione durante tutti i tipi di movimento, dal riordinare gli archivi del Ministero a sollevare due volte e mezzo il proprio peso corporeo durante uno stacco da terra.

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